SÌ all’AVS 21 – No a un’imposizione di coppia che penalizza le donne

La riforma dell’AVS 21 è necessaria per stabilizzare le entrate e garantire il futuro delle rendite. Per una vera uguaglianza occorre però anche migliorare l’imposizione fiscale delle coppie per non scoraggiare il rientro delle donne sul mercato del lavoro.

La riforma dell’AVS 21 è necessaria per stabilizzare le entrate e garantire il futuro delle rendite. Per una vera uguaglianza occorre però anche migliorare l’imposizione fiscale delle coppie per non scoraggiare il rientro delle donne sul mercato del lavoro.

L’AVS è uno dei pilastri della politica sociale della Svizzera. Attualmente però il fondo AVS ha un deficit annuale miliardario e con la generazione “Baby Boomer” in prossimità di pensionamento, il fabbisogno aumenterà notevolmente entro il 2030. Il sistema elvetico della previdenza del primo pilastro deve essere garantito anche per le generazioni future. Non possiamo permetterci di rimandare la riforma in Parlamento e perdere ancora anni preziosi. Per questo sostengo la riforma su cui voteremo il 25 settembre.

Tuttavia, per raggiungere una vera ugugalianza è importante continuare ad agire anche su altri fronti della previdenza sociale, della fiscalità e della conciliabilità tra famiglia e lavoro. Sono particolarmente convinta della necessità di abolire l’attuale sistema di imposizione delle famiglie che penalizza la donna. L’attuale modello unisce infatti i redditi dei due coniugi che vengono tassati con un’unica aliquota progressiva. Il secondo reddito viene così tassato con un’aliquota significativamente più alta.

In quasi nove famiglie su dieci questa tassazione va a penalizzare il reddito della donna. Così si scoraggia il rientro della donna sul mercato del lavoro, ad esempio dopo un periodo di assenza per maternità, o un aumento della percentuale di lavoro. Il mercato del lavoro svizzero perde così persone competenti e qualificate e si mantiene in vigore un sistema ingiusto. È ora di passare a un modello di imposizione individuale equo in cui ogni reddito viene tassato singolarmente. Solo così si potrà rimediare a questa ingiustizia sistematica.

Il 25 settembre voterò Sì all’AVS 21, perché voglio garantire pensioni senza tagli anche per i prossimi anni. Per raggiungere questo obiettivo, sono anche disposta a lavorare un anno in più al pari dei miei colleghi uomini. Ma per raggiungere una vera uguaglianza c’è ancora molto da fare, come ad esempio eliminare l’imposizione di coppia che penalizza sistematicamente le donne e introdurre un’equa imposizione individuale.

Anna Giacometti, Consigliera nazionale PLR